Pane "senza impastare" alle olive verdi, testando le nuove #farineGarofalo
venerdì, marzo 28, 2014
Se c’è una cosa che amo è il pane fatto in casa: mi piace sentire il profumo del pane che si diffonde nella casa durante la cottura, sfornare pagnotte fragranti e assaporarle ancora tiepide, magari accompagnate da qualche formaggio o salumi di qualità.
Alcune settimane fa ho ricevuto una campionatura delle farine Garofalo che a breve usciranno nella grande distribuzione, ma possono già essere acquistate sullo shop online.
La loro particolarità è che, a differenza di altri prodotti che si possono trovare in commercio, viene riportata sulla confezione la "forza" della farina, che solitamente viene indicata con la lettera W.
Per chi non lo sapesse, un alto valore di W indica un alto contenuto di glutine, la farina assorbirà molta acqua e l'impasto sarà resistente, mentre un W basso indica una
farina che ha bisogno di minor acqua e lievita più in fretta.
Generalmente le farine deboli, con W basso, vengono utilizzate per biscotti o salse, mentre quelle forti, con W alto, vengono preferite per la panificazione(se siete interessati all'argomento qui potete trovare delle ottime spiegazioni).
La gamma Garofalo prevede, oltre a quella integrale, tre varianti di farina bianca: la W170 (fino a 8 ore di lievitazione), W260 (fino a 24 ore di lievitazione), W350 (fino a 48 ore di lievitazione)
Non voglio fare l’esperta, perché ci sono di certo persone più preparate di me sulla panificazione, ma personalemente le lievitazioni più lunghe e lente con minor lievito sono quelle che mi soddisfano di più sia dal punto di vista del gusto sia della digeribilità.
Il mio problema è che non ho mai il tempo, o forse la passione necessaria, per avventurarmi sui terreni del lievito madre, e cerco quindi della soluzione di “compromesso” in una vita che si divide tra famiglia ,casa e lavoro.
In questo il libro di Jim Lahey, noto ai più per il suo pane senza impasto, è sempre un valido aiuto. Lavorazione ridotta all’osso e un minimo di programmazione permettono di ottenere veramente ottimi risultati, così ho pensato di sperimentare il nuovi prodotti Garofalo per la realizzazione del pane alle olive di Jim. Il risultato è stato un pane buonissimo e ricco di sapore.
Non voglio fare l’esperta, perché ci sono di certo persone più preparate di me sulla panificazione, ma personalemente le lievitazioni più lunghe e lente con minor lievito sono quelle che mi soddisfano di più sia dal punto di vista del gusto sia della digeribilità.
Il mio problema è che non ho mai il tempo, o forse la passione necessaria, per avventurarmi sui terreni del lievito madre, e cerco quindi della soluzione di “compromesso” in una vita che si divide tra famiglia ,casa e lavoro.
In questo il libro di Jim Lahey, noto ai più per il suo pane senza impasto, è sempre un valido aiuto. Lavorazione ridotta all’osso e un minimo di programmazione permettono di ottenere veramente ottimi risultati, così ho pensato di sperimentare il nuovi prodotti Garofalo per la realizzazione del pane alle olive di Jim. Il risultato è stato un pane buonissimo e ricco di sapore.
Pane alle olive
Ingredienti per una pagnotta di 26 cm di diametro, circa 500
gr
Ricetta di Jim Lahey
400 gr di farina Garofalo W260
200 gr di olive verdi snocciolate e tritate grossolanamente
lievito secco 3 gr
acqua fredda max 18° 350 gr
sale 1 cucchiaino
olio extravergine d’oliva 3 cucchiai ( io ho utilizzato UL’KA di Parovel)
In una ciotola mescolate la farina, le olive e il lievito. Aggiungete l’acqua e mescolate con un cucchiaio di legno per circa mezzo minuto, il tempo necessario per ottenere un impasto molto morbido e appiccicaticcio. Coprite la ciotola e mettete a lievitare coperto per 18-20 ore a temperatura ambiente.
Dopo 20 ore di lievitazione, l’impasto sarà raddoppiato di volume e coperto da piccole bolle.
Cospargete a questo punto il piano di lavoro con della farina e rovesciate l’impasto, con le mani infarinate chiudete l’impasto su se stesso prendendo i 4 lati uno alla volta e portandoli verso il centro.
Preparate un canovaccio cosparso di semola di grano duro o farina di mais trasferite l'impasto con la chiusura verso il basso e cospargete abbondantemente di semola di grano duro.
Chiudete il tovagliolo senza schiacciare, posizionate sopra una ciotola a campana e lasciate nuovamente lievitare 2-3 ore.
Mezz’ora prima della fine della lievitazione, accendete il forno a 250° gradi con dentro una pentola di circa 26 cm con coperchio che servirà per la cottura del pane.
Quando il forno avrà raggiunto la temperatura, estraete la pentola, facendo attenzione a non scottarvi, con gesto veloce trasferite l'impasto, con la chiusura verso l’alto, nella pentola rovente, rimettete il coperchio e infornate per 30 minuti senza mai aprire il forno e abbassando la temperatura a 220° gradi. Passata la prima mezz'ora togliete il coperchio e proseguite la cottura per altri 15-30 minuti
Una volta che il pane sarà cotto e avrà raggiunto una bella colorazione estraetelo dalla pentola e mettetelo a raffreddare su una griglia.
Cospargete a questo punto il piano di lavoro con della farina e rovesciate l’impasto, con le mani infarinate chiudete l’impasto su se stesso prendendo i 4 lati uno alla volta e portandoli verso il centro.
Preparate un canovaccio cosparso di semola di grano duro o farina di mais trasferite l'impasto con la chiusura verso il basso e cospargete abbondantemente di semola di grano duro.
Chiudete il tovagliolo senza schiacciare, posizionate sopra una ciotola a campana e lasciate nuovamente lievitare 2-3 ore.
Mezz’ora prima della fine della lievitazione, accendete il forno a 250° gradi con dentro una pentola di circa 26 cm con coperchio che servirà per la cottura del pane.
Quando il forno avrà raggiunto la temperatura, estraete la pentola, facendo attenzione a non scottarvi, con gesto veloce trasferite l'impasto, con la chiusura verso l’alto, nella pentola rovente, rimettete il coperchio e infornate per 30 minuti senza mai aprire il forno e abbassando la temperatura a 220° gradi. Passata la prima mezz'ora togliete il coperchio e proseguite la cottura per altri 15-30 minuti
Una volta che il pane sarà cotto e avrà raggiunto una bella colorazione estraetelo dalla pentola e mettetelo a raffreddare su una griglia.
6 colazioni a letto
Mi piace un sacco!!! Mi segno subito la ricetta :)
RispondiEliminaBuona serata!
La farina ha la sua parte, ma la tecnica di preparazione e cottura è interessante.
RispondiEliminaQuesta pagnottona ha un aspetto davvero invitante. Sembra perfetta da abbinare ai salumi
RispondiEliminaMi incuriosisce moltissimo!!!! Mi farebbe molto piacere se passassi dal mio blog: http://golosedelizie.blogspot.it/ ti aspetto ^_^
RispondiEliminaQuanto ci piace fare il pane, è una delle cose che prepariamo più volentieri :-) E il profumo che si sprigiona durante la cottura non è paragonabile a quella di alcun dolcetto. Le farine Garofalo le abbiamo proprio scorte qualche giorno fa al supermercato di fiducia ed eravamo davvero incuriosite, non vediamo l'ora di comprarle...Buonissimo questo pane! :-)
RispondiEliminaCHIARA: provalo, vedrai che ti piacerà :-)
RispondiEliminaMILADY: quella tecnica lì è perfetta per le pigre come me ;-)
ELENUCCIA: si Elenuccia magari una buona coppa , GNAM !!
ALE: provala Ale e poi fammi sapere :-)
MIMMA E MARTA: Secondo me sono delle ottime farine sia nella resa, sia nel sapore. Ciao ragazze :-)