Manifestazioni-Saloni-Eventi

Olio Capitale 5° Salone degli Oli extravergini tipici e di qualità

domenica, marzo 27, 2011



Si è svolta, lo scorso weekend a Trieste, la 5a edizione di Olio Capitale, unica fiera interamente dedicata all'olio d'oliva in Italia.
Per la nostra città si tratta di un evento; vivere in un luogo defilato come il nostro offre indubbiamente dei vantaggi (aria ancora respirabile, possibilità di uscire la sera in tutta tranquillità, più in generale, una vita ancora a misura d'uomo), ma al tempo stesso non definirei Trieste proprio un centro pulsante per quanto riguarda manifestazioni e attività culturali. Per questo motivo, occasioni come Olio Capitale sono ancor più apprezzate.


La manifestazione, che si è svolta nel corso di 4 giornate, ha visto la presenza di 260 etichette provenienti dall'Italia e dall'estero.
Oltre agli stand dei produttori, presso i quali era possibile assaggiare i diversi prodotti, è stato organizzato anche un bellissimo oil bar con degustazione guidata.


Nel corso della prima giornata ho goduto della compagnia di Libera (immortalata nella foto qua sotto), che ha curiosato con me tra gli stand e con la quale ho partecipato ad un breve corso di degustazione tenuto dall'OLEA.

L'O.L.E.A. è l'associazione che dal 1995 promuove il gusto della qualità e organizza corsi di degustazione. Questo momento formativo mi ha appassionato veramente molto e mi ha permesso di capire come si fa un assaggio, quali elementi ricercare e quali sono le caratteristiche che sono proprie ad un olio di qualità. L'associazione ha delle delegazioni nelle diverse regioni italiane, presso le quali vengono svolti dei corsi a vario livello, da quelli amatoriali fino a quelli professionali,  e devo dirvi che ci sto facendo un pensiero.
Parallelamente alla manifestazione, si è tenuta una Scuola di cucina con preparazione e assaggio di piatti della tradizione italiana cui sono stati abbinati oli diversi.

Inoltre incontri e dibattiti sul tema dell'olio, alcuni rivelatisi di notevole interesse.
Inutile dire che ho fatto dei “danni”, e al termine del Salone me ne sono andata con un bel bottino di olietti vari.
Se volete vedere chi ha vinto il concorso per i migliori oli per il 2011, date un'occhiata al sito, troverete notizie molto precise, e se per caso l'anno venturo siete in zona, valutate la possibilità di fare una capatina, perché ne vale proprio la pena.

Autunno-Inverno

Zuppa di zucca e farro

sabato, marzo 19, 2011


Sto facendo un gran lavoro di riordino ricette: l'obiettivo è eliminare la maggior parte dei ritagli di riviste che ho conservato nel corso degli anni, e provare a scremare tutta quella pila di carta.
La ricetta di oggi è una zuppa, che finalmente ho trovato il tempo di testare. Si tratta di una crema di zucca e farro, arricchita con un pesto di semi di zucca, tratta da un vecchio "Buona Cucina".
Il risultato è stato apprezzato, il ritaglio eliminato, e la ricetta va così ad allungare la mia lista di zuppe, che come ormai sapete gradisco molto.
Con questo piatto partecipo alla raccolta di Libera per il WHB# 275.

Zuppa di zucca e farro
Ingredienti per 6 persone
ricetta vista su "La Buona Cucina"

farro 300 gr
cipolla 1
zucca gialla 1,5 kg
brodo vegetale 1,5 litri
olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
sale

Per il pesto:
semi di zucca sbucciati 1 cucchiaio
basilico 1 mazzetto
olio extravergine d'oliva 6 cucchiai
aglio 1 spicchio (a piacere)
sale

Lessate il farro seguendo le istruzione della confezione. Se intero, mettetelo a bagno la sera precedente e quindi lessatelo in acqua salata, per 1 ora mezza, a fuoco moderato; se perlato cuocetelo (senza ammollo) in acqua fredda dopo averlo risciacquato, per 30 minuti circa dalla ripresa del bollore, sempre a fuoco moderato.
Nel frattempo tritate la cipolla, togliete la buccia alla zucca, privatela dei semi e tagliatela a dadini.

In una casserruola fate scaldare l'olio, unite la cipolla e fate cuocere per 5 minuti circa, aggiungete quindi la zucca, bagnate con il brodo e proseguire la cottura per una mezz'ora.
Una volta che le verdure saranno cotte, passatele al mixer, rimettete sul fuoco e aggiungete il farro, regolate di sale, quindi spegnete la fiamma.
Pulite il basilico e tritatelo con i semi di zucca e l'aglio (se lo utilizzate). Versate a filo l'olio fino ad ottenere un pesto cremoso.
Servite la crema di zucca con un cucchiaio di pesto.


Con questa ricetta partecipo al **Weekend Herbal Blogging,


Il WHB è una raccolta settimanale di ricette con erbe, fiori, frutta e verdure ideata Kalyn e attualmente organizzata da Haalo e Bri che settimanalmente viene ospitata da un blog. Questa settimana toccava a Libera di  Accantoalcamino . Se volete sapere di più sulla raccolta passate da lei e troverete informazioni più dettagliate sull'iniziativa.

Colazione - Merenda

E se avanzano krapfen e frittelle ? Facciamoci un bel tortino !

venerdì, marzo 11, 2011


Se, come me, anche voi odiate buttare il cibo, la ricettina di oggi casca a pennello. Tempo fa ho scovato questa proposta in rete e devo dire che mi ha colpito parecchio. La ricetta era quella che, spesso, serve a riutilizzare il pane avanzato, solo che al suo posto venivano usati dei krapfen.
Devo ammettere che ero partita un po' scettica: non ero sicura che il dolce fritto andasse bene per una ricetta del genere, e ma mi sono riproposta di sperimentarla non appena avessi avuto a disposizione dei krapfen avanzati dal giorno prima.
La settimana scorsa però ho conservato alcune "frittelle della nonna" e ho provato a riciclarle. Ne è uscito un tortino buono e facile da preparare, un dolce che si può servire benissimo con un tè senza che nessuno possa sospettare la sua vera " natura".

Tortino di frittelle
Ingredienti per 2-3 persone
frittelle grandi 3
uovo 1
latte 125 ml
zucchero 2 cucchiai
limone grattuggiato 1 cucchiaio
mandorle a lamelle 1 cucchiaio
zucchero in polvere

Preriscaldate il forno a 180°. Tagliate le frittelle a fette sottili e posizionatele in una teglia ( 10 cm x 15 cm).
Mescolate l'uovo, con il latte, lo zucchero e la scorza di limone. Distribuite il composto di uova e latte uniformemente sopra le frittelle, completate con le mandorle e cuocete in forno per circa 30 minuti. Quando il dolce è pronto, fate riposare per qualche minuto, cospargete a piacere con dello zucchero a velo  e servite tiepido.

NOTE:
  • non è un dolce che si presta ad essere riscaldato o consumato freddo
  • come scrivevo sopra, è possibile utilizzare la stessa ricetta per riciclare dei krapfen avanzati. In questo caso potete arricchirli con uvetta o mirtilli essiccati
Per il riciclo dei krapfen
Ingredienti per 3-4 persone
krapfen 3
uvetta sultanina o mirtilli essicati 3 cucchiai
uova 3
latte 350 ml
zucchero 3 cucchiai
scorza di limone grattugiata 2 cucchiai
mandorle a lamelle 3 cucchiai
zucchero in polvere

Autunno-Inverno

Le frittelle della nonna Luciana- "Le fritole de nona"

giovedì, marzo 03, 2011


Le “fritole de nona” (frittelle della nonna) erano per noi un must dei giorni di festa e si affiancavano ai crostoli (chiacchiere) a Carnevale, oppure allo strudel di mele, di ricotta o alla putizza a Natale e Pasqua. La cucina era ciclica, ma era bello attendere quelle giornate per mangiare quei dolci, c'era il piacere dell'attesa.
Le fritole de nona, sono una ricetta di famiglia tramandata dalla nonna bis, e per lungo tempo sono state per me uno spauracchio. La lavorazione è lunga, le frittelle sono grandi, quindi la cottura è piuttosto delicata e, infine, sono a pasta lievitata, quindi, qualche piccola attenzione in più la richiedono.
Una buona impastatrice risulta molto utile, ma anche una macchina del pane, può essere d'aiuto.
Neanche a dire che la nonna non aveva nulla di tutto questo e l'impasto lo lavorava, per mezz'ora, a mano... ... poi con gli anni si era fatta furba e aveva messo sotto il nonno. Ricordo ancora qualche vigilia di Natale, quando entravo in cucina e vedevo il nonno con la ciotola sotto un braccio e un grosso mestolo in mano lavorare con vigore la pasta. Quando anche l'ultima frittella era stata preparata diceva: “te ga visto che bele fritole che go fato?” (hai visto che belle frittelle ho preparato?). In effetti una buona lavorazione iniziale fa metà del lavoro e il merito gli andava riconosciuto.

Quest'anno per la prima volta mi sono permessa di modificare la ricetta, riducendo drasticamente la quantità di lievito utilizzato e, allungando, al contempo, la durata della lievitazione.
Sono molto soddisfatta del risultato, in termini di sapore e anche dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro. I miei dolcetti hanno avuto pure il plauso della nonna, che vi posso assicurare è un giudice severissimo, e a quarant'anni suonati mi redarguisce come fossi una bambina, quindi la gioia è stata massima.

E così, come da tradizione: Buon Giovedì Grasso a tutti !



Le frittelle di nonna
Ingredienti per 25 fritole grosse
farina OO 500 gr
latte 250 ml
burro 50 gr
zucchero semolato 2 cucchiai + quello per cospargere le frittelle
lievito di birra mezzo cubetto (12,5 gr)
uova 3
uva passa 100 gr
pinoli 30 gr
scorza arancia
limone
grappa 100 ml

La sera, verso le 20:00, sciogliete il lievito in un po' di latte tiepido. In una ciotola mettete la farina a fontana con lo zucchero, il pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone e dell'arancia, aggiungete al centro il lievito sciolto e iniziate a lavorare incorporando la grappa, i tuorli, uno alla volta, a seguire unite il latte rimanente e poi il burro fuso, lasciato intiepidire, con lentezza, attendendo che venga assorbito dall'impasto. Lavorate la massa, con vigore, per 20-30 minuti circa e alla fine aggiungete l'uvetta, i pinoli, e le chiare montate a neve. Coprite la ciotola con della pellicola e lasciate lievitare in frigorifero per tutta la notte.

Al mattino togliete dal frigorifero la massa lievitata e scaldate una pentola capiente con dell'olio, portatelo ad una temperatura di 160°. Se non avete termometri o friggitrici, consideratelo caldo quando, tuffandoci dentro un pezzetto di pane, questo inizierà a sfrigolare.

Con un cucchiaio passato nell'acqua calda, prendete una porzione di pasta e fatela scivolare nell'olio caldo, dopo qualche minuto, quando la frittella risulterà dorata, giratela dall'altro lato. Una volta cotte, asciugatele su della carta assorbente e poi passatele nello zucchero semolato.


NOTE:
  • Calde sono da urlo, e come tutti i fritti, direi che non ce la fanno a superare la giornata
  • Le porzioni sono generose e in questo caso mi piace mantenere la tradizione, ma nulla vieta di utilizzare un cucchiaino per renderle più piccole ed eleganti
  • Lo zucchero contenuto nel dolce non è moltissimo, ma viene riequilibrato dallo zucchero presente sulla parte esterna. Se, per qualche motivo, preferireste utilizzare dello zucchero a velo, il quantitativo di zucchero interno, dovrebbe essere aumentato di un po'.
  • La grappa garantisce un fritto asciutto non omettetela, se proprio non vi va potete sostituirla con un rum.
  • Per impastare potete utilizzare la macchina del pane funzione dough. Lasciate lavorare la macchina per mezz'ora circa e poi trasferitelo in una ciotola in modo da poter inserire , la frutta secca e le chiare montate.

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