Salone del gusto, Lavazza, Bottura e la ricetta delle "Casarecce autunnali con Asiago stravecchio"
lunedì, novembre 12, 2012
Si è scritto e letto molto in queste ultime settimane sul
“Salone del Gusto”, su Garofalo e Gente del Fud e probabilmente non c'è molto
che possa aggiungere che non sia già stato detto, tuttavia non posso esimermi
dal portare anche la mia testimonianza, poiché si è trattato di giornate
veramente intense e ricche di eventi. Un weekend che personalmente ho vissuto
in una sorta di euforia enogastronomica, reso possibile grazie al lavoro, alla
dedizione, alla profonda fiducia che Emidio Mansi, Giorgio Marigliano e i
Garofalo tutti, stanno mettendo nel progetto Gente del Fud, social network ,che
ha l'obiettivo di mappare e far conoscere l'eccellenza dei prodotti italiani.
Ogni singolo dettaglio di questa imponente organizzazione è
stato pensato con cura: dal kit che ciascuno dei 137 foodblogger intervenuti
alla manifestazione ha trovato all'albergo, che conteneva il tocco chic della
maglietta personalizzata con il proprio nome e quello del blog, all'accoglienza
al Salone in cui non sono mai mancati sorrisi e interessamenti sinceri.
Ciascuno di noi ha avuto il suo spazio: c'è chi ha cucinato,
chi ha presentato prodotti e produttori negli stand delle regioni.
Lo stand Garofalo è stato punto di ritrovo, di ristoro, ma è
stato anche rifugio, casa, e peraltro si trovava in una posizione strategica,
di fronte allo stand del Bonci, e anche questo non è un elemento da trascurare
;-)
Le giornate sono state ricche di avvenimenti: non mi sono
fatta scappare la colazione da Lavazza.
Un paio d'ore nel loro Training
Center, dove abbiamo imparato a realizzare il cappuccino “perfetto”,
esercitandoci con la schiuma di latte.
Abbiamo potuto apprezzare realizzazioni interessanti come il
caviale di caffè, nato dalla collaborazione del Team Lavazza con Ferran Adrià,
uno dei protagonisti dell’alta cucina d’avanguardia. Il “caviale” si ottiene
con la tecnica della sferificazione: utilizzando una siringa delle gocce di
caffè e alginato, vengono messe a contatto con del cloruro di calcio diluito
creando delle piccole sfere.
Il risultato è un prodotto elegantissimo, che ci è stato
servito su un triangolo di panbriosche spalmato con burro alla vaniglia.
E poi “l'Èspesso”: un espresso solido, che si ottiene
versando in un sifone caffè, gelatina alimentare e zucchero... ... delizioso.
Lavazza ha offerto, inoltre, ad alcuni di noi la possibilità
di partecipare al workshop con Massimo Bottura, e si poteva dire di no?
Avevo avuto modo di sentir parlare lo chef modenese a
"Identità Golose", e anche in questa occasione, come in quelle precedenti, ho
potuto apprezzare la sua capacità oratoria, oltre che indiscussa originalità
culinaria. Il suo “Menù delle sensazioni”, servito al Salone, è un invito a
innamorarsi nuovamente del nostro paese, partendo dal palato.
Questo ipotetico viaggio attraverso lo stivale, parte dal
Sud, con “Vieni in Italia con me”: una granita di acqua di mandorla di Noto con
gelatina al caffè che combina dolce e salato, profuma di bergamotto e limoni di
Sorrento, origano e cappero selvatico, una vera esperienza dei sensi.
E' stato poi il momento di “Think green", un piatto che
cambia con il passaggio delle stagioni. Zucca, caglio della mattinata, tartufo
d'Alba, radici in polvere, porcini, pane nero al caffè ed erbe si fondono in un
piatto molto naturale ed assolutamente equilibrato.
"Dirty Eel", l'anguilla sporca, ha completato gli assaggi.
L'anguilla laccata con la saba e il caffè era ottima, tenera e saporita.
L'intervento si è concluso con un fuori-programma la "Royale di lepre con foie
gras", un vero quadro d'autore.
La cucina di Bottura è indubbiamente molto diversa da quello
che la mia mente può anche solo immaginare, tuttavia poter ascoltare un
maestro, apprezzare l'impegno che viene profuso nel suo lavoro, cogliere lo
studio che c'è dietro ogni piatto e scoprire come l'ispirazione possa nascere
anche da ciuffi di erba di campo sollevati
casualmente nell'aria dalle pale di un elicottero in fase d'atterraggio,
trasmette l'idea che ci si trovi davanti a un vero e proprio artista del gusto.
Foto Lavazza |
Allo stand la presentazione del piatto di pasta pensato per
l'occasione è andata bene, grazie anche a Oxana, che ha molto gentilmente accettato
di aiutarmi all'ultimo minuto a causa di un cambio di programma, e al prode
Chef Guido.
Abbiamo preparato una pasta con dell'Asiago stravecchio,
prodotto eccezionale, che è stato presentato con passione da Riccardo Rela
produttore e Luca Cracco del Consorzio di Tutela dell'Asiago Dop. La birra
Forst e un'improvvisata del Signor Loison, che ci ha fatto visita con un
panettone da 3 Kg, ha reso la serata veramente perfetta.
Vi lascio al ricetta delle nostre “Casarecce autunnali con
Asiago stravecchio ”: è velocissima, e perfetta per il periodo invernale.
Casarecce autunnali con Asiago stravecchio
Ingredienti per 2 persone:
Casarecce Garofalo 200 gr
speck 50 gr
pera Abate matura, ma soda 150 gr ca.
succo di limone 2 cucchiai
Asiago stravecchio 80 gr
noci sgusciate 20 gr
panna fresca 100 ml
latte 50 ml
sale
pepe
Tagliate le pere in quarti, con la buccia, togliere il torsolo, e tagliarle ulteriormente fino ad ottenere dei piccoli dadini, che andranno cosparsi con il succo di limone. Coprite con pellicola trasparente e mettetene da parte. Tagliate lo speck a dadini e mettetelo da parte.
Frantumate grossolanamente le noci, e fatele saltare in una padella antiaderente senza grassi aggiunti. Tenetene da parte 1/3 circa per la decorazione finale. Grattugiate l’asiago con una grattugia a fori larghi.
Fate cuocere la pasta nell’acqua bollente salata e nel frattempo, fate saltare lo speck, per 2-3 minuti, in un tegame antiaderente senza aggiungere grassi, fino a che diventerà croccante. Aggiungeee le pere e proseguiee la cottura per un paio di minuti ancora, aggiungendo eventualmente un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta. Le pere dovranno risultare cotte, ma sode.
Preparaee la fonduta di asiago, versando in un pentolino la panna, il latte, 600 gr di asiago, e un po’ d’acqua di cottura della pasta, fino ad ottenere una salsa cremosa.
Scolate le caserecce, e fatele saltare con la crema di formaggio, lo speck, le pere e le noci. Mantecaee brevemente, aggiungete del pepe, e servite con un’ulteriore spolverata di asiago grattugiato e qualche noce tritata tostata.
8 colazioni a letto
Bella, bella, anzi belle, la mamma e tu e grazie per la ricetta, mi sa che entrerà nel menù, baseto :-)
RispondiEliminaPeccato tu non sia riuscita ad assaggiarla al Salone e si sia potuto stare assieme un po' di più!
EliminaCiaooo bello il reportage e naturalmente le foto...Bottura si ma ha ricette alquanto complesse difficile da fare salve forse di strano il suo bollito non bollito....
RispondiEliminaHo scperto tramite Libera che siamo concittadine e sembra anche abbastanza vicine di casa....e io già ti seguivo prima della scoperta odierna.
Un caro saluto ... forse se vedemo...ciaooo e buona giornata ovvero serata ormai.
Eh si Bottura non è proprio da ricette di tutti i giorni ;-)Ho letto che sei di Trieste anche tu già nel post precedente, come scrivevo chissà che non si riesca a combinare qualcosa con la nostra comune amica allora. A presto!
EliminaCiao Sabri! Come stai? Come sta la tua bella mamma/sorella? Mi mancherete:)
RispondiEliminaUn bacione grande grande
Ciao cara Oxi, compagna di avventura! Tutto bene grazie, anche mamma che è rimasta molto contenta dell'esperienza . Un bacione :-)
EliminaGrazie mille Dana :-)
RispondiEliminaWOW che bello. Io sarei terrorizzata alla sola idea di trovarmi davanti Bottura
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