Carnevale

Doughnut di patate dolci americane con crema pasticcera

lunedì, marzo 03, 2014



Un "frittino" nei giorni di Carnevale ci può stare, non è vero? Ho pensato di utilizzare delle patate dolci americane per rendere l'impasto di queste ciambelle più soffice. Ne esce un  bel lievitato,  che potete servire semplicemente cospargendo le frittelle con lo zucchero, oppure arricchire con della crema pasticcera. ll top!

Avevo chiesto aiuto a mio marito, perché mi reggesse il pannello per scattare una foto, beh vedete un po' voi come è finita ;-)




Doughnut di patate dolci americane con crema pasticcera
Ingredienti per x 18 pezzi
250 ml di latte
1 bustina di lievito secco
65 ml di acqua
120 gr di zucchero
250 gr di patate dolci americane lessate e schiacciate
1 uovo grande
420 gr di farina (io Petra3)
30 gr di burro morbido
un pizzico di sale
olio per friggere (io arachide)
zucchero semolato per la finitura

Per la crema 

(ricetta di Montersino)
400 gr di latte
50 gr di panna
80 gr di tuorli
80 gr di zucchero
10 gr di amido di mais
10 gr di amido di riso
mezza bacca di vaniglia




Montate il burro con lo zucchero fino a quando diventa spumoso, aggiungete le patate e lavorate con le fruste ancora un po'
Mettete in una ciotola la farina setacciatata, unite un pizzico di sale, fate la fontana e ponete al centro il composto di burro e patate, unite l'uovo leggermente sbattuto e date una prima mescolata. Sciogliete il lievito in un po' di latte tiepido, unitelo alla farina e proseguite con la componente liquida rimanente, anch'essa tiepida. Unite i liquidi gradatamente e lavorate fino a quando otterrete un composto liscio e morbido. Coprite e fate lievitare in luogo tiepido per 1 ora e mezza circa, fino a quando il composto sarà raddoppiato
A questo punto, su un piano infarinato, stendete la pasta in un rettangolo, ricavate dei cerchi di 6 cm di diametro e con il manico di un mestolo praticate un foro al centro che allargherete facendolo roteare sul dito di una mano.
Fate riposare le ciambelline così ottenute per una mezz'ora, coperte, al tiepido.
Scaldate l'olio a 160° e friggetele, un paio alla volta, fino a quando saranno dorate, scolatele su della carta assorbente e passatele poi nello zucchero semolato.

Per la crema, aprite la bacca di vaniglia estraete i semi e poneteli in un pentolino con i tuorli e lo zucchero, montate fino a quando il composto diventerà bianco e spumoso. Nel frattempo scaldate il latte e la panna con la bacca di vaniglia.
Aggiungete alla montata di uova gli amidi setacciati, filtrate i liquidi e uniteli al composto,  cuocete a fuoco moderato fino a quando si addenserà.
Una volta che la crema sarà cotta, stendetela su un piatto, copritela con della pellicola e fatela raffreddare completamente.
Al momento di servire farcite le ciambelle con la crema aiutandovi con una sac à poche
In alternativa potete porre la crema in una ciotola e servirla su un piatto assieme al dolce.



Antipasti

Sferette di patata dolce con maionese al tè verde, un finger food dal sapore malese

martedì, ottobre 01, 2013

Volevo proporre questa ricetta sul blog da tantissimo tempo, e più precisamente da quando, ormai tre anni fa, rientrai dal mio viaggio in Malesia.
In una serata in cui io e mio marito faticavamo a trovare un posto dove poter mangiare, scoprimmo il Purple Cane, un grazioso tea restaurant nel centro di Ipoh.
I piatti erano tutti a base di tè e tra le varie pietanze assaggiate ci colpirono delle piccole sfere di patate dolci con maionese al tè verde.
Queste "palline" di patate si chiamano "Khanom Khai Nok Krata", sono piuttosto diffuse in Malesia e spesso vengono servite nella versione dolce con l'aggiunta di zucchero a velo. In questo caso, invece, venivano proposte in chiave salata con il plus della maionese aromatizzata in cui poterle intingere.
Sono realizzate, oltre che con la patata, con amido di tapioca e farina di riso, per ottenere una consistenza simile al pane. 
Vanno servite caldissime con un pizzico di fior di sale e il dip in accompagnamento, e si adattano perfettamente a un aperitivo.

Quale migliore occasione, quindi, per utilizzare il tè Matcha che mi hanno inviato gli amici di "Buono Davvero". Il tè verde dà alla maionese un sapore insolito e piacevole, e ovviamente la colora in maniera delicata. 
Sapete che da settembre Luca e Taeko hanno inaugurato anche la sala da tè all'interno del loro negozio "Tea in Italy" ? Se siete di Varese e dintorni non potete non andarci, sarà una splendida occasione per poter assaggiare le loro miscele e scegliere quale portare con voi a casa ! 



Sferette di patata dolce con maionese al tè verde
Ingredienti per 30 palline circa
patate dolci 250 gr
amido di tapioca 100 gr
farina di riso 15 gr
lievito chimico 1 cucchiaino
sale 1 cucchiaino
olio di arachide per la frittura

Per la maionese al tè verde
maionese 4 cucchiai
yogurt bianco intero 1 cucchiaio
latte 2 cucchiai
tè verde Matcha 1 cucchiaino (Tè Matcha "Buono davvero")

Cuocete le patate al vapore e quando saranno cotte, sbucciatele e schiacciatele oppure passatele al passaverdure. Fatele raffreddare.
Nel frattempo preparate la maionese al tè: scaldate due cucchiai di latte e stemperate il Matcha, passate al colino per eliminare eventuali piccoli grumi. Quando il tè sarà freddo, unitelo allo yogurt, quindi alla maionese e rendete il composto omogeneo, conservate coperto con della pellicola al fresco fino al momento del servizio.

Quando le patate saranno completamente raffreddate, unite la tapioca, la farina di riso, il lievito e il sale. Mescolate con cura e amalgamate gli ingredienti. Quando tutte le sfere saranno pronte, friggetele in olio profondo.
Servitele con la maionese al tè verde.

Note: ho osservato che la resa di queste sferette di patate è migliore se si lasciano riposare per qualche tempo al fresco, prima di cuocerle. Ho provato a prepararle la sera e conservarle, chiuse in frigorifero, fino al pranzo successivo e mi è sembrato che la consistenza ne abbia guadagnato.

Antipasti

Un weekend alla Dimora Storica Il Torrione e i salatini della Marchesa Doria Lamba # 1parte

venerdì, maggio 17, 2013

Sabrina Lorenzi © CaL
Come vi avevo anticipato, lo scorso weekend sono stata invitata da Antonella Bentivoglio d’Afflitto nella Dimora Storica “Il Torrione” nei pressi di Pinerolo, poco distante da Torino.
La marchesa Anna Doria Lamba ha aperto le porte della sua Maison de charme B&B e del suo Parco, uno dei Giardini più grandi d’Italia, a un gruppo di blogger, che sono state ospitate assieme ad un accompagnatore per l’intero fine settimana.
Ho accettato con entusiasmo l’invito, poiché mi piaceva l’idea di trascorrere un po’ di tempo con mio marito in un posto romantico, e con l’occasione festeggiare il nostro decimo anniversario di matrimonio, che si compirà tra pochi giorni.

Destinazione
La tenuta Villa Doria “Il Torrione” si trova a circa 2 km da Pinerolo, dista poco più di 30 km da Torino, e si raggiunge agevolmente attraverso il collegamento autostradale completato in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali.
Sabrina Lorenzi © CaL
La Location
La Proprietà del marchese Doria Lamba di Pinerolo è un complesso d’origine medioevale che si è ingrandito nel tempo sino a raggiungere, agli inizi dell’ottocento, la struttura attuale.
La villa, alta tre piani, da un lato si affaccia a nord sul viale centrale e a sud sul parco di alberi secolari, con i viali che portano al laghetto oltre il quale si apre un’ampia visuale sulla campagna circostante.
Vicino alla Villa è possibile trovare degli edifici complementari tra cui l’ala della “Bigattaia”, adibita un tempo all’allevamento dei bachi da seta. Proprio questa parte della proprietà ha subito un restauro minuzioso e ha dato vita a una Maison de Charme con formula bed & breakfast e disponibilità di camere, appartamenti e suites.
Il nostro viaggio si è svolto parzialmente sotto la pioggia, ma avevo fiducia che il Piemonte avrebbe fatto vedere il suo lato più bello.
Al nostro arrivo siamo stati accolti dalla gentile Antonella, segretaria “storica” della Marchesa, e siamo stati accompagnati nella nostra camera: la “Suite Baco da seta”.
Il luogo è incredibilmente silenzioso e rilassante. La camera spaziosa e accogliente, aiuta a calarsi in una dimensione diversa, tipica delle case di campagna, in cui tutto si ferma e la quiete ha il sopravvento.
A disposizione anche un piccolo armadio che cela un bollitore, due piastre e un frigorifero, utile qualora si desideri preparare un tè il pomeriggio o, nel caso in cui ci siano dei bambini piccoli e si abbia l’esigenza di preparare una pappa.
Suite Bigat - Sabrina Lorenzi © CaL


Suite baco da seta - Sabrina Lorenzi © CaL

Il Parco
Villa Doria è immersa in un parco di 20 ettari, e da quest’anno entra a far parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani.
Sabrina Lorenzi © CaL

E’ il più grande dei giardini privati disegnati dall’architetto Xavier Kurten, nel lontano 1835.
Kurten, che nella prima metà dell’800 lavorò per la famiglia sabauda e molti aristocratici piemontesi, progettava i suoi giardini basandosi sulla bellezza della natura, pura e semplice, e sfruttando le qualità del paesaggio esistente.
Il parco è caratterizzato da un immenso prato centrale, circondato da alberi secolari con rari e pregiati esemplari di kaki americani alti oltre 20 metri, Ippocastani nani, Tigli, Liriodendri, Ginkgo biloba, Pini, Cedri, Abeti, Magnolie, Querce, Cedri del Libano, Bambù, e una ricca collezione di ortensie.
A sud si cela un laghetto, che al centro nasconde la ricostruzione di un tempio celtico raggiungibile con un barchino di legno.
A completare il quadro un gregge di pecore Texel, dalla cui tosatura si ricava la lana per la tessitura delle coperte (prodotte e vendute nella residenza), ma anche moltissimi altri animaletti: uccelli acquatici, colombe, leprotti, scoiattoli, completano un paesaggio che sembra un dipinto d’autore.
Sabrina Lorenzi © CaL

L’ospitalità nelle due giornate è stata deliziosa. Nel pomeriggio di sabato abbiamo effettuato una visita guidata del parco con un’esperta botanica, che ci ha descritto dettagliatamente le tipicità del giardino e a seguire siamo stati ospiti della marchesa per un aperitivo.
Siamo stati accolti nella grande dimora storica, abbiamo avuto modo di visitare le diverse stanze della casa e chiacchierare con la padrona di casa, in un clima rilassato e familiare.
Una nota va spesa poi per la colazione, che viene servita in una bella stanza luminosa.
Tutto è a disposizione degli ospiti: una grande brocca con il caffè caldo (fatto con la moka ;-), selezioni di formaggi locali, prosciutto, pane, yogurt, frutta, succo d’arancia, cereali. Una bella e sana colazione da consumare senza fretta e senza la presenza assillante del personale di sala.

Sabrina Lorenzi © CaL

Sono tante le cose ancora da raccontare, soprattutto per chi è curioso di scoprire il lato gourmet di questo fine settimana. Per iniziare vi lascio la ricetta carpita alla cuoca di Villa Doria, dei salatini che sono stati serviti con l’aperitivo e che ho molto gradito.
Sono una variante della finta sfoglia che preparava mia nonna, in questo caso la ricotta viene sostituita con la patata lessata e schiacciata. Provateli sono de-li-zio-si!! Io ho pensato di personalizzarli con dei semini assortiti, ma sono ottimi anche al naturale.

Sabrina Lorenzi © CaL
I salatini della Dimora Storica "Il Torrione"
Ingredienti per 50 salatini circa (10 cm x 1,5 cm)
patata lessata 200 gr
farina 00 200 gr
burro 200 gr
sale un pizzico
chiara d'uovo per spennellare
semini vari per decorare (cumino, senape, sesamo nero e sesamo chiaro, curry, fior di sale)

Impastate velocemente tutti gli ingredienti e create una palla, che coprirete con della pellicola e farete riposare in frigorifero per mezz'ora circa.
Una volta trascorso il periodo di riposo, stendete una sfoglia non troppo sottile e con la rondella o un coltello ricavate dei bastoncini di circa 10 cm x 1,5 cm. Disponete i salatini su una teglia ricoperta di carta forno, spennellate con la chiara e aromatizzate a piacere.
Infornate a 180° per circa 10-15 minuti o comunque fino a quando saranno dorati.
Fate raffreddare i salatini completamente e serviteli con l'aperitivo o anche come accompagmamento a dei formaggi freschi o spalmabili.

Coloro che contemplano la bellezza della natura trovano riserve di forza che durano tutta la vita.
Rachel Carlson


Informazioni utili
Dimora Storica Il Torrione "Maison d’hôtes"
Via Galoppatoio 20, Pinerolo (Torino)
Tel: 0121 322616 - Fax: 0121 323358
mailto: info@iltorrione.com - prenotazioni@iltorrione.com
Facebook: Il Torrione. Parco e Maison d'Hôtes
Twitter: https://twitter.com/IlTorrionebb
Sito internet: www.iltorrione.com

Le aperture del parco Villa Doria e gli orari
Il parco è aperto tutti i giorni da aprile a ottobre con orario 10,00 - 12,00 e 15,00 -18,00
Ingresso € 5 .
Ingresso gratuito per i bambini fino a 8 anni.
A richiesta visite guidate per gruppi con minimo 20 persone, su prenotazione.
Ingresso con visita guidata € 8,00.

Apertura straordinaria in occasione della fioritura delle ortensie
Il 23 giugno 2013 vi sarà un’apertura straordinaria del Parco (h 10-18) per l’evento “Ortensie in Fiore” in occasione della grande fioritura annuale delle Ortensie, oltre 65 specie di Hydrangee.
Prenotazione visita guidata allo 0121 322616 entro giovedì 20 giugno

Autunno-Inverno

Schlutzkrapfen- Mezzelune tirolesi al Castelmagno Occelli® e patate

martedì, aprile 09, 2013

Conoscete gli Schlutzkrapfen ? Sono delle mezzelune di pasta fresca, tipiche della Val Pusteria, che vengono generalmente farcite con spinaci e ricotta o in alternativa con ricotta e patate e serviti con burro fuso ed erba cipollina.
E' un piatto che apprezzo particolarmente nella versione “bianca” e mi è tornato in mente pensando a una ricetta da preparare per i formaggi Occelli®.
Nelle mie mezzelune ho sostituito la farina di segale con quella integrale, e in tutta sincerità, non per un guizzo di fantasia, ma semplicemente perché, per distrazione, ho preso dalla dispensa un vaso piuttosto che l'altro!
Devo dire che il risultato è altrettanto gradevole e la sfoglia un po' rustica si sposa bene con il Castelmagno, che in cottura si fonde perfettamente e avvolge la patata.
L'ho condito semplicemente con burro fuso ed erba cipollina, secondo tradizione e ho completato con un'ulteriore grattugiata di Castelmagno D.O.P. Occelli®.

Da oggi c'è anche una piccola novità, ho deciso di festeggiarei 4 anni del blog con un dominio tutto mio, quindi da oggi il nuovo indirizzo di "Colazionialetto" sarà  http://www.colazionialetto.com/ :-)

Schlutzkrapfen- Mezzelune tirolesi al Castelmagno D.O.P Occell e patate
Ingredienti per 4 persone (circa 80 pezzi di 6 cm di diametro)
Per la pasta
farina bianca 0 125 gr
farina integrale 125 gr
uovo 1
acqua
Per il ripieno:
formaggio Castelmagno D.O.P Occell
125 gr
patate lessate 250 gr
sale
pepe

Per condire:
erba cipollina tritata un paio di cucchiai scarsi
burro fuso Occelli
Per la pasta:
Mescolate le due farine, disponetele a fontana, mettete un pizzico di sale. Unite l'uovo e mezzo guscio d'acqua e impastate il tutto fino a quando otterrete un composto morbido e liscio. Se necessario aggiungete altra acqua.Coprite e fate riposare a temperatura ambiente per mezz'ora.
Per il ripieno:
Grattugiate le patate lessate con una grattugia a fori larghi e mescolate con il Castelmagno grattugiato, salate e pepate.Stendete la pasta in una sfoglia sottile, ritagliate con una forma tonda e liscia dei cerchi di 6 cm di diametro.Ponete un cucchiaino di composto al centro di ogni sfoglia, inumidite lievemente i bordi e chiudete a mezzaluna, schiacciando i lati. Ponete i ravioli su una teglia ricoperta da carta forno fino al completamento della pasta.Cuocete in acqua salata, condite con burro fuso, erba cipollina tritata e un ulteriore spolverata di Castelmagno.

Autunno-Inverno

Bocconcini di pane alle patate e timo: la mia prima idea per Pasqua

lunedì, marzo 25, 2013

Pasqua si avvicina, così nel corso di questa settimana mi piacerebbe pubblicare delle ricette che possano avere diverse “applicazioni” e si possano adattare a un pranzo in famiglia, un picnic, un brunch o un tè del pomeriggio nel caso in cui il tempo non sia il massimo e si debba rimanere in casa. 
E visto il  tempo di questi giorni potrebbe essere una possibilità non troppo remota!
Saranno ricette semplici, piuttosto veloci, ma spero di soddisfazione per gli occhi e il palato. 
Iniziamo oggi dai bocconcini di pane alle patate e timo.Sono delle sofficissime nuvolette aromatizzate alle erbe, veramente buone.
Ho pensato a tre possibili applicazioni; la sostanza è sempre la stessa, ma cambia lo stampo utilizzato per formare i panini. In una prima versione il panino, cotto in un vasetto di coccio, diventa un segnaposto “commestibile” che potrete abbellire con rafia, fiori, ramoscelli d'olivo in perfetto clima pasquale.

 La seconda idea è di cuocere direttamente i bocconcini negli stampi da muffin: andranno bene per un picnic, o un brunch e saranno facili da trasportare. Buoni al naturale, saranno ancor meglio con una crema di formaggio ed erba cipollina, o del liptauer.


L'ultima proposta è quella di cuocere i panini negli stampi da plum cake singoli e creare una sorta di mini pane in cassetta da farcire, ad esempio, con salame o del prosciutto crudo e formaggio. Il risultato sarà un paninetto alto e morbido dalla forma un po' insolita.


C'è poi una novità che riguarda una recente collaborazione nata con TintaCorda, “un nuovo concept che veste gli spazi, profuma gli ambienti e arreda la casa”, come lo definisce la deliziosa Valentina Crosetto fondatrice della maison.
Saranno gli splendidi tessuti e alcuni oggetti TintaCorda a fare da cornice alle ricette pasquali , ma il loro sito è davvero ricco di idee, colori, spunti per rendere bella la vostra casa, fateci in giretto non ne rimarrete delusi.

Bocconcini di pane alle patate e timo
Ingredienti per circa 8 stampini da muffin
patate lessate 200 gr
lievito di birra 25 gr o 1 bustina di lievito secco
farina 0 300 gr.
sale 1 cucchiaino
zucchero 1 pizzico
olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
parmigiano grattugiato 3 cucchiai
timo secco 1 cucchiaino o in alternativa timo fresco tritato 1 cucchiaio
acqua circa 160-170 gr


Lessate le patate e fatele raffreddare completamente (va bene anche la sera per il mattino o il mattino  per il pomeriggio). Pelatele e grattugiatele con una grattugia a fori larghi.
Se usate il lievito di birra scioglietelo in circa 150 gr di acqua con un pizzico di zucchero.
In una terrina mescolate la farina con il sale, aggiungete l'olio, il lievito sciolto e mescolate fino a quando otterrete un composto soffice, aggiungete eventualmente ancora 10-20 gr d'acqua o quanto la farina vi richiederà.
Lasciate riposare l'impasto, coperto, in un luogo lontano dalle correnti d'aria per 1 ora circa.
Passato il momento della lievitazione, dividete l'impasto in 8 parti e sistematele in una teglia da muffin, in cui avrete inserito dei pirottini di carta.
In alternativa potete usare dei vasetti di coccio ricoperti con carta forno, se volete ottenere dei segnaposto commestibili d'ispirazione pasquale.
Fate lievitare i bocconcini per ulteriori 15 minuti e poi infornate a 180° forno statico per circa 15-20 minuti.
Se gradite, una volta sfornati i paninetti, potete ungere la superficie con un po' d'olio diluito con l'acqua.
 

Valentina  Crosetto è la fondatrice di TintaCorda, alle spalle un iter accademico in architettura e interior design, si definisce una “fabric hunter”, una cacciatrice di tessuti.
Valentina seleziona stoffe in lino purissimo, cotone, bottoni, piccoli oggetti per la casa, tutto nei colori naturali e tenui dall'allure francese.
Una gioia per gli occhi e una vera tentazione per chi, come noi, ama la casa.
Nella foto è stato usato:

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